RECENSIONE DETTAGLI

La recensione di Wanda Castelnuovo su http://www.teatro.org/spettacoli/recensioni/dettagli_13633"DETTAGLI"
Ancora una volta bisogna ringraziare il Piccolo Teatro per aver fatto conoscere uno dei maggiori drammaturghi viventi: Lars Norén.
Svedese, nato a Stoccolma nel 1944, ben noto al pubblico europeo (ma anche negli Usa, a Broadway le sue opere sono messe in scena con successo), è da anni regolarmente rappresentato a Parigi, mentre nel nostro Paese - salvo un paio di lavori pubblicati da Ubulibri (casa editrice specializzata) e messi in scena a Milano da giovani registi - Norén è pressoché sconosciuto.
Non è certamente un autore facile e rassicurante: il suo teatro è di quelli che fanno pensare, resta dentro e continua nell’inconscio a lavorare, a suggerire temi di riflessione sul vivere oggi, sulla società, su ‘cosa’ si è in realtà al di là e al di fuori delle apparenze.
L’analisi della società in cui viviamo è spietata e amara, intrisa di quel pessimismo, tipico dei Paesi del nord, che ha trovato voci eterne in Strindberg o in Bergman quasi che l’alto tasso di sicurezza sociale e di benessere che caratterizza quell’area crei insicurezza personale e bisogno di scandagliare cosa sia in realtà la propria vita.
‘Dettagli’ (pubblicato in Svezia nel 2002 e tradotto ora in Italia dal Piccolo Teatro) analizza - quasi viviseziona - quattro esseri umani, due donne e due uomini: intellettuali, appartengono alla borghesia medio alta, non hanno grossi problemi economici e sono all’apparenza sposati felicemente.
Norén ci mostra, invece, una realtà diversa: più che coppie sono un uomo e una donna che vivono insieme, ma in modo parallelo senza alcuna fusione delle loro spiritualità (invertendo i partner la situazione non cambia), né forse la cercano perché il successo personale e il plauso sociale sono i principali - se non unici - obiettivi.
Personaggi sgradevoli che si incontrano ogni giorno e sotto ogni latitudine e spesso senza nemmeno la personalità tormentata che in certa misura nobilita quelli di Norén. Forse sono il risultato di una società resa egoista e superficiale dal benessere.
I singoli protagonisti sono scandagliati attraverso l’intrecciarsi di trenta momenti delle loro storie (dettagli, cioè lenti d’ingrandimento che mostrano la patologia dell’inganno dietro le forbite apparenze) nell’arco di dieci anni (dal 1989 al 1998): da Stoccolma a New York, all’Italia (Firenze, costa toscana, casa nella campagna tosco-umbra) e incontri/scontri in uffici, ristoranti, bar, party, ospedali, librerie e abitazioni.
Lavoro non facile per lo spettatore, ma ancor più difficile per il regista e gli attori che dovevano evitare qualsiasi caduta nel melodramma e mantenersi sulla lama sottile di una spietata ironia.
Non si può non definire perfetta la regia di Rifici che utilizza nel miglior modo possibile l’affascinante, ma non facile spazio scenico del Piccolo Teatro Studio, creando il teso coinvolgimento degli spettatori lungo oltre tre ore di spettacolo che trascorrono senza alcuna pesantezza.
Pochi elementi scenografici mobili visualizzano gli spazi delle trenta situazioni scandite da un tabellone - tipo aereoporto o stazione - che sul fondo domina lo spazio scenico insieme a un maxischermo su cui passano immagini di riferimento.
Eccellente l’interpretazione dei quattro protagonisti: Giovanni Crippa, Elena Ghiaurov, Francesco Coltella e Melania Giglio. Sempre ‘in parte’ Silvia Pernarella interprete di diversi ruoli, un gruppo di attori che fa ben sperare per il futuro del Teatro.
Un plauso alla Direzione del Piccolo che in tempi in cui si mira a riempire le sale con i soliti autori e testi noti, o peggio con spettacoli inconsistenti se non a volta tragicamente volgari, ha avuto il coraggio di mettere in scena opere come ‘Dettagli’ e ‘20 novembre’.

Visto il 08/02/2010 a Milano (MI) Teatro: Piccolo Teatro - Teatro Studio

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